sabato 17 settembre 2011

L'Italia s'è rotta. E Paragone?

Diciamoci la verità: per questa volta del tema della puntata de l'Ultima Parola non ci interessava granché. L'Italia si è rotta, vero, sia nel senso di spezzata che stufa, ma di questo facciamo esperienza sulla nostra pelle tutti i giorni e, purtroppo, non solo dall'inizio di questa crisi che ha solo acuito i conflitti. 


Molto interesse era stato creato attorno al programma stesso con il suo conduttore, riguardo ai quali si era generata una non trascurabile discussione prevalentemente in area centrodestra. Avevano destato scalpore, e non erano state perdonate, alcune dichiarazioni apertamente critiche di Paragone verso l'operato del Governo, della maggioranza parlamentare e del suo stesso partito di riferimento, la Lega Nord. Insomma di tutto il blocco di centrodestra per come lo abbiamo conosciuto in questi ultimi anni. 
"Ma come - si diceva - proprio Paragone che, per sua stessa ammissione, deve il suo posto in Rai al suo essere in quota Lega ora sputa nel piatto in cui mangia? Si sarà mica Santorizzato?"


Ecco la parola chiave: Santorizzazione, termine che risulta in realtà calzante ma non nel senso con cui lo si è adoperato in area centrodestra. Bisogna mettersi d'accordo su cosa significhi davvero; pensare che Paragone possa esser d'un tratto diventato di quella sinistra massimalista e giustizialista rappresentata dall'ex conduttore di Annozero è, ci perdonerete, da Trattamento Sanitario Obbligatorio. Che cosa è successo allora?


A sentire i critici il processo in breve è questo: dato che il castello di centrodestra è lì lì per crollare, Paragone gioca a fare il critico con la sua area di riferimento in attesa di capire come girerà il vento e, a quel punto, riposizionarsi. 
In realtà si sta descrivendo come una novità qualcosa che stava avvenendo già nelle ultime puntate della seconda serie de l'Ultima Parola, quando Paragone definì il Premier un "coniglio spelacchiato". E allora delle due l'una, o la Santorizzazione era già cominciata all'epoca bruciando le tappe, oppure Paragone, semplicemente, ha dato voce a quella parte sempre più numerosa del popolo di centrodestra che da anni, a gran voce, chiede che venga rispettato quel patto elettorale costruito sulle basi di uno snellimento burocratico, di una cura dimagrante del pubblico impiego, nella dismissione delle inutili proprietà immobiliari e delle partecipazioni societarie statali e, soprattutto, della riduzione dell'assurdo carico fiscale italiano; tutte cose che questo governo non è riuscito a fare. In democrazia, quando non riesci ad accontentare il tuo elettorato, subisci le critiche e, se non riesci ad invertire la tendenza, non vieni riconfermato sul tuo seggio. Normale, no?


Purtroppo siamo alla fase crepuscolare di quel processo che avevamo sperato ci potesse portare alla realizzazione di quella rivoluzione liberale attuata da un partito liberale finalmente di massa. Le speranze sono state frustrate ed ora il vuoto di autorevolezza politica è pneumatico. 
Per questo credo che Paragone dovrebbe santorizzarsi davvero. Dico sul serio! In una situazione non chiara riguardo le leadership sia del PdL che della Lega, si rischia di gettare via il bambino con l'acqua sporca, cioè di sprecare tutto quello che di buono si è riusciti a creare nonostante tutto, a partire dall'idea stessa di centrodestra. Si corre il rischio, infatti, di una restaurazione della Prima Repubblica sulla pelle dell'elettorato moderato che, sfiduciato e depresso, non andando a votare subirebbe in silenzio.


Cosa ha salvato la sinistra in questi anni di sonore legnate elettorali causate da Segretari mezze calzette? L'idea stessa di essere sinistra, di appartenere ad una stessa cultura; e se la classe politica difettava, i punti di riferimento si andavano a pescare in quel grande bacino di intellettuali (in senso lato) veri o presunti come Santoro, Scalfari, etc.
Bene, noi di centrodestra questo bacino non lo abbiamo ora e non lo abbiamo mai avuto; che forse Paragone punti a riempire questo spazio?


Venerdì prossimo santorizziamoci sintonizziamoci su Rai2 e vediamo.

Nessun commento:

Posta un commento