sabato 1 maggio 2010

COSA SONO: FANTASMI?

Finalmente in Belgio il primo decreto legge che segna un passo avanti nella difesa dei diritti delle donne.

Nel decreto legge belga non si fa esplicito riferimento alle donne islamiche ma a chiunque frequenti locali ed edifici pubblici coperto da un velo che renda impossibile il riconoscimento, la sanzione è lieve ( circa 25 Euro e al massimo 7 giorni di reclusione) ma altamente simbolica. L'Europa reagisce finalmente e siamo contenti che si cominci proprio dal salvaguardare i diritti inviolabili delle donne.
Perchè questo titolo: perchè il fantasma nel nostro immaginario è un'entità che vive in una dimensione parallela, fatto di una sostanza non percepibile di cui si avverte solo la presenza ma con cui è impossibile stabilire un contatto. Pensate solo un attimo di incontrare nelle vostre attività quotidiane donne completamente coperte da capo a piedi con una griglia all'altezza degli occhi, pensate di incontrarle al supermercato, alla posta, all'uscita di scuole, il primo segnale che incosciamente arriva ad ognuno di noi è l'impossibilità di instaurare un interscambio umano con questa donna perchè la simbologia del velo rappresenta una chiusura  in una dimensione vietata al mondo esterno. Ed è proprio questo il messaggio che il marito o il padre di quella donna-fantasma vuol far capire al resto della comunità, un velo a coprire una proprietà, un velo che lede profondamente la dignità di ogni donna costretta a coprire il proprio volto. La specie umana è fatta per relazionarsi con i propri simili, questo comportamento è alla base della società, a queste donne è VIETATO DI ESISTERE!
Perciò giustificazioni che arrivano anche e soprattutto da un certo tipo di politica e giornalismo radical chic che sostengono che il nostro Paese debba accogliere ogni tipo di persona così come è, con i loro usi e costumi perchè cercare di "cambiarli" è un atto di grave superbia intellettuale, sono molto lontani dal concetto di integrazione tra popoli. 
L'auspicio è che anche in Italia arrivi prestouna legge del genere nel rispetto di una corsa al rispetto dei diritti umani.

M.G:
    

1 commento:

  1. e brava M.G.
    condivido in pieno le tue considerazioni sull'integrazione e il rispetto dei diritti umani, parto dal presupposto che la libera espressione della propria cultura è un diritto innegabile e un fondamento della civiltà nel senso reale del termine, ma si parlà di civiltà se un cannibale mangia con l'ausilio di una forchetta?? credo decisamente di no, le religioni e le culture funzionano bene soltanto "in casa" propria, potremmo civilmente comprendere il modus vivendi altrui ma consentire tutto questo in Italia non è assolutamente un atto dovuto né una violazione del diritto della libera espressione. L'auspicio è lo stesso, speriamo che arrivi un segnale forte.

    R.M.

    RispondiElimina